Successione conto corrente: procedura e documenti necessari

 Al momento della morte di un congiunto, gli eredi devono dare inizio alla procedura di successione del conto corrente rivolgendosi all’istituto di credito. Al momento della morte di un congiunto ci si trova, purtroppo, a dover affrontare alcune tristi incombenze, tra le quali la gestione dei conti bancari del defunto. In particolare, si deve dare inizio alla procedura di successione del conto corrente. Proviamo a rendere più agevole il compito, riassumendo i passaggi più importanti del processo. Per prima cosa, si deve avvisare la banca, o le banche, in cui si trovano il conto, o i conti, intestati al defunto. A questo punto ogni conto viene congelato in attesa del certificato di morte (da richiedere presso il comune di residenza). Le banche, infatti, per legge devono bloccare l’operatività dei rapporti bancari intestati al defunto, che siano conti correnti, depositi a risparmio, depositi titoli, cassette di sicurezza… Allo stesso tempo, assegni e carte di credito o di debito non potranno essere utilizzati e saranno da restituire alla banca. Contemporaneamente decadono eventuali deleghe ad operare su tali rapporti. È bene precisare che la banca non può chiudere in automatico il conto corrente alla morte del correntista. Solo dopo lo sblocco del conto, al termine delle pratiche di successione, gli eredi possono decidere in tal senso. Inoltre, in caso di conto corrente cointestato, la quota dei cointestatari (ad esempio, il 50% nel caso di due titolari) non entra nella successione e rimane nella disponibilità dei titolari superstiti. I conti correnti potranno essere sbloccati presentando in banca la dichiarazione di successione. I principali documenti che vengono richiesti sono:

  • il già citato certificato di morte;
  • l’atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (a seconda delle indicazioni dei diversi istituti di credito), sottoscritto da uno degli eredi, nel quale siano indicate le generalità di tutti gli eredi legittimi e/o testamentari ed il loro grado di parentela con il defunto;
  • nel caso in cui ci sia un testamento, la copia conforme del verbale di pubblicazione o di attivazione del testamento;
  • la dichiarazione di successione,o certificato di eseguita dichiarazione e di pagamento dell’imposta, rilasciata dall’Agenzia delle Entrate territorialmente competente, con il dettaglio dei beni e dei valori dichiarati, tra cui anche il conto bancario. A tal proposito, “la dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente” (Agenzia delle Entrate).

È comunque opportuno consultare le diverse banche interessate, richiedendo l’elenco completo della documentazione richiesta. A questo punto, le banche procedono alla verifica della documentazione, al termine della quale i conti possono essere sbloccati e le quote distribuite agli eredi. Dal punto di vista del Fisco, il conto corrente, rientrando nella massa ereditaria, ne segue la tassazione:

  • 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro
  • 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 100.000 euro
  • 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia
  • 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.

Durante la procedura di successione il notaio saprà comunque fornire tutte le indicazioni in merito ai riferimenti normativi e alle procedure da seguire.