Durante le vacanze capita spesso di mangiare fuori casa o di provare a cucinare nuove pietanze, magari con prodotti esotici o di cui non si conosce l’origine. In ogni caso, è sempre meglio fare attenzione a ciò che si mangia: purtroppo le frodi alimentari potrebbero rovinare le vacanze e creare seri problemi di salute.

Per frode alimentare si intende l’introduzione nel mercato di prodotti non conformi alla normativa vigente. Alcune di queste frodi riguardano solo l’aspetto commerciale (art. 515 del Codice penale), ovvero non sono potenzialmente nocive per i consumatori, ma creano danni a livello economico. Un tipico esempio è la differenza per quantità, come ad esempio far pagare l’affettato senza sottrarre il peso della carta, ovvero la tara. Oppure vendere un prodotto dichiarando un’origine diversa da quella reale. In questi casi il consumatore viene danneggiato a livello economico, senza rischi per la salute.

Nel caso delle frodi sanitarie (artt. 442 e 444 del Codice penale), invece, si corre il rischio di danneggiare la salute di coloro che consumeranno i prodotti oggetto di frode. In Italia c’è un sistema di controlli molto attento al fine di evitare che questo accada, per questo esiste già dal 1962 un gruppo di specialisti del corpo dei Carabinieri, i NAS (Nuclei antisofisticazioni e sanità dell’Arma), che si occupa proprio di tutela della salute pubblica.

Le frodi si configurano come veri e propri reati, punibili dal Codice penale, anche nel caso in cui il prodotto contraffatto sia stato solo posto in commercio, anche se non ancora venduto.

Le frodi sanitarie si suddividono in:

  • sofisticazione, ovvero l’aggiunta, anche parziale, in un alimento di elementi di qualità e valore inferiori, ovvero di sostanze estranee, al fine di renderne migliore l’aspetto, mascherarne i difetti e/o simularne la genuinità. Tra queste troviamo, ad esempio, l’aggiunta di coloranti alla carne per ravvivarne il colore o il trattamento della mozzarella con perossido di benzoile per renderla più bianca;
  • adulterazione, ovvero l’alterazione della composizione originale di un alimento tramite l’aggiunta di elementi estranei, oppure la sottrazione di elementi originali e la loro sostituzione con elementi di qualità, solitamente, inferiore. Ne sono esempi la messa in vendita di latte scremato al posto di quello intero, oppure l’aggiunta di metanolo (alcol metilico) al vino, allo scopo di aumentarne la gradazione;
  • alterazione, ovvero il mutamento della composizione originaria dell’alimento per un fenomeno degenerativo spontaneo, che è stato causato da una conservazione errata o prolungata. Un esempio tipico è la commercializzazione di prodotti oltre la data di scadenza, che viene opportunamente modificata;
  • contraffazione, ovvero l’imitazione di un prodotto originale non autorizzata. La contraffazione può avvenire anche in ambito non alimentare, spesso con l’utilizzo di loghi o marchi simili all’originale e con una qualità inferiore. A livello alimentare, ne sono esempi la margarina venduta come burro oppure un prosciutto di qualità inferiore venduto come DOP. In alcuni casi si replica in modo leggermente diverso il marchio originale, per far sembrare il prodotto autentico.

Le frodi alimentare possono causare problemi notevoli. A livello sanitario si distinguono prodotti pericolosi, ovvero sostanze che potrebbero causare un danno alla salute, e prodotti nocivi, cioè in grado di essere un concreto pericolo per il consumatore.

Purtroppo, non sempre è possibile evitare il rischio di imbattersi in un prodotto non regolare. Ma ci sono alcune buone pratiche da tenere a mente:

  • essere consapevoli di ciò che si compra, leggendo attentamente l’etichetta in ogni sua parte, diffidando di etichette poco comprensibili o illeggibili;
  • acquistare in negozi o mercati di fiducia, diffidando di venditori improvvisati al di fuori dei canali tradizionali;
  • preferire alimenti di stagione, di provenienza certa, e, possibilmente, cucinati direttamente;
  • utilizzare tutti i sensi per verificare la bontà di un prodotto;
  • diffidare di prezzi troppo bassi, che potrebbero essere indicativi di una scarsa qualità delle materie prime.

Nello sfortunato caso in cui ci si imbatta in un prodotto oggetto di frode, è opportuno effettuare subito la segnalazione al venditore, che si rivarrà direttamente sul fornitore. In casi più gravi, con danni alla salute, ci si può rivolgere al proprio medico, alle Asl locali, ai NAS o alle associazioni di consumatori. Per quanto riguarda il reato di contraffazione, ci si può rivolgere direttamente anche al MISE (https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/linea-diretta-anticontraffazione).