Jobs Act
Dopo il Jobs Act dedicato al mondo del lavoro dipendente ed ammortizzatori sociali, sta per essere approvato  un disegno di legge sui professionisti e lavoratori autonomi che potrà segnare cambiamenti nel mondo di chi possiede una partiva iva.

Definito dal premier  “Jobs Act degli autonomi” il ddl  riguarderà gli autonomi che possiedono una partita iva.

Sono previste nuove garanzie per tutti gli autonomi  che fino ad oggi, erano discriminati rispetto a chi aveva un impiego come lavoratore dipendente.

Una novità sarà l’introduzione della maternità. Nel ddl sarebbe stato inserito un punto che consente alle lavoratrici autonome di assentarsi dal lavoro per 5 mesi tra prima e dopo il parto, percependo l’80% dei redditi dichiarati in precedenza. 

La maternità sarebbe così concessa anche ai lavoratori con partita iva e pagata direttamente dall’INPS.

Anche la malattia è stata inserita nel ddl in arrivo e sarebbe concessa in caso di assenza dal lavoro per almeno 30 giorni, in questo caso non si percepirebbe denaro, ma la possibilità di non pagare i contributi per il periodo  di assenza giustificata dal lavoro.

Un altro aspetto importante riguarderà la polizza assicurativa contro i mancati pagamenti da parte dei clienti.

Il lavoratore autonomo potrà stipulare un’assicurazione detraibile dalle tasse a copertura di mancati pagamenti da parte dei clienti.

Diventeranno nulli i contratti stipulati tra professionista e cliente con pagamenti troppo dilazionati nel tempo.

rinegoziazione del Mutuo

Il mutuatario in caso di necessità può decidere di variare le condizioni del mutuo già stipulato, per ottenere un miglioramento delle condizioni del contratto può attivare le seguenti modalità:

Sostituzione del mutuo: per usufruire di condizioni finanziarie più favorevoli ed eventualmente ottenere anche liquidità per soddisfare nuove necessità finanziarie, è anche possibile estinguere il vecchio mutuo per accenderne uno nuovo presso la stessa o un’altra banca. Questo comporta l’estinzione del vecchio mutuo e la stipula di un nuovo finanziamento con correlativa iscrizione di una nuova ipoteca con tutti i costi e controlli di legalità collegati;

Rinegoziazione: è un accordo fra banca e cliente per modificare alcune condizioni del contratto di mutuo: di solito la durata e/o il tasso di interesse. Questa modifica, che richiede la collaborazione delle parti originarie del contratto, trova però un limite importante perché bisogna rispettare l’importo del debito residuo del vecchio mutuo alla data di stipula della modifica;

Surroga: il mutuatario ottiene da una banca diversa da quella con la quale aveva originariamente contratto il mutuo, un nuovo finanziamento a condizioni economiche migliori allo scopo di estinguere il debito preesistente e “sostituire” la nuova banca alla vecchia in tutte le garanzie che assistevano il precedente contratto, ivi compresa l’ipoteca già in essere.

E’ necessario che il nuovo mutuo coincida perfettamente con il debito residuo del vecchio. Le spese della surroga  sono per legge poste a carico della nuova banca mutuante.

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convenzioni matrimoniali

convenzioni matrimoniali

Per regolare i loro rapporti patrimoniali i coniugi possono scegliere fra varie opzioni. Il regime patrimoniale legale dei coniugi, in mancanza di scelta e quindi di diversa convenzione, è costituito dalla comunione legale; i coniugi possono stipulare apposita convenzione matrimoniale per scegliere un regime diverso, come ad esempio la separazione dei beni.

Altre regole particolari sono previste per il fondo patrimoniale, con il quale ciascuno o ambedue i coniugi o un terzo possono destinare alcuni beni a far fronte ai bisogni della famiglia.

Comunione legale

La comunione legale è il regime patrimoniale della famiglia in forza del quale i beni acquistati durante il matrimonio sono comuni a entrambi i coniugi, anche se è intervenuto solo uno all’atto di acquisto. Per disporre dei beni comuni occorre sempre il consenso di entrambi.

Separazione dei beni

La separazione dei beni è il regime patrimoniale della famiglia in virtù del quale ciascun coniuge conserva la titolarità esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio. 

La separazione dei beni non ha nulla a che vedere con la separazione personale consensuale o giudiziale e non incide in alcuno modo su i diritti (anche ereditari) del coniuge.

Fondo patrimoniale

Oltre a scegliere tra comunione legale o separazione dei beni, i coniugi possono anche scegliere se costituire un fondo patrimoniale. Il fondo patrimoniale è un particolare tipo di convenzione attraverso la quale determinati beni possono essere destinati a far fronte ai bisogni della famiglia: ciò significa che il fondo patrimoniale è un patrimonio destinato ad uno specifico scopo.

È importante confrontarsi con il  notaio: egli infatti ha una conoscenza specifica della materia ed è in grado di consigliare ed informare specificamente sui vantaggi e svantaggi di ciascun regime patrimoniale.

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mutui ipotecari

Il mutuo ipotecario è un finanziamento a medio-lungo termine, che in genere dura da 5 a 30 anni. Di solito il cliente riceve l’intera somma in un’unica soluzione e la rimborsa nel tempo con rate di importo costante o variabile.

Serve per acquistare, costruire o ristrutturare un immobile, in particolare la casa di abitazione. È chiamato “ipotecario” perché il pagamento delle rate è garantito da un’ipoteca su un immobile. Può essere concesso dalle banche e da altri operatori finanziari che in questa Guida chiamiamo tutti “intermediari”.

Mutuo a tasso fisso

Il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del mutuo. Lo svantaggio è non poter sfruttare eventuali riduzioni dei tassi di mercato che dovessero verificarsi nel tempo. Il tasso fisso è consigliato a chi teme che i tassi di mercato possano crescere e fin dal momento della firma del contratto vuole essere certo degli importi delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da restituire. A fronte di questo vantaggio l’intermediario spesso applica con dizioni più onerose rispetto al mutuo a tasso variabile.

Mutuo a tasso variabile

Il tasso di interesse può variare a scadenze prestabilite rispetto al tasso di partenza seguendo le oscillazioni di un parametro di rife rimento, di solito un tasso di mercato o di politica mo – netaria. Il rischio principale è un aumento insostenibile dell’importo delle rate. A parità di durata, i tassi variabili all’inizio sono più bassi di quelli fissi, ma possono aumentare nel tempo, facendo così aumentare l’importo delle rate, anche in misura consistente. Il tasso variabile è consigliato a chi vuole un tasso sempre in linea con l’andamento del mercato, o comunque può sostenere eventuali aumenti dell’importo delle rate.

Mutuo a tasso misto

Il tasso di interesse può passare da fisso a variabile (o viceversa) a scadenze fisse e/o a determinate condizioni indicate nel contratto. Vantaggi e svantaggi sono alternativamente quelli del tasso fisso o del tasso variabile.

Mutuo a due tipi di tasso

Il mutuo è suddiviso in due parti: una con il tasso fisso, una con il tasso variabile. Il doppio tasso è consigliato a chi preferisce una soluzione intermedia tra il tasso fisso e il tasso variabile, equilibrando vantaggi e svantaggi di ciascuno.

Mutuo a tasso agevolato

In alcuni casi gli enti pubblici possono contribuire al pagamento degli interessi di un mutuo.

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